Delucidazioni del Terzo principio, della vibrazione
Nozioni di acustica e ottica.
Ci sono due grandi categorie di vibrazioni, quelle che si propagano solo se c'è materia, sia essa solida liquida o gassosa ( onde marine, onde sonore, onde di terremoti) queste onde però non si propagano nel vuoto.
Ci sono poi le vibrazioni che si propagano anche nel vuoto, esse sono dovute a perturbazioni di campi elettrici, magnetici, gravitazionali… (onde radio , luce…)
Il suono è una tipica perturbazione energetica che si propaga nella materia ma non nel vuoto.
Notiamo che nel processo di propagazione delle onde sonore, la materia rimane ferma, solo l’energia si sposta.
La velocità dello spostamento dell’energia sonora cambia, ed, in genere, è più veloce nei corpi più duri e rigidi. Così se nell’aria un suono viaggia a circa 300 metri al secondo, in un filo di ferro teso può arrivare a circa 1600 metri al secondo.
A parità di materiale la differente tensione (stiramento meccanico di un filo) fa variare la velocità di propagazione.
Se il movimento dell’energia è trasmesso dalla materia con un movimento trasversale cioè perpendicolare alla direzione di propagazione, l’onda è detta trasversale.
Se invece la trasmissione del suono avviene con piccoli spostamenti avanti e indietro, compressione e decompressione, l’onda sonora è detta longitudinale, perché la vibrazione avviene nella direzione della lunghezza.
Un’onda quando viene rappresentata graficamente ha due curve, una in alto e una in basso, dette ventri alti e bassi; ci sono poi punti che corrispondono ad uno spostamento trasversale nullo detti nodi.
Vibrazione: è qualsiasi movimento che comporti una ripetizione, non importa come avviene il movimento, si parla in ogni modo di vibrazione basta che il movimento abbia una ripetizione.
Pulsazione: In fisica corrisponde alla vibrazione. In medicina corrisponde al battito ritmico del cuore.
Oscillazione completa: è un’onda comprendente sia una curva in alto che una in basso. Nel moto del pendolo corrisponde al percorso considerando sia un movimento verso destra, sia verso sinistra. O ancora, se considerate un oggetto che si muove in una circonferenza, se guardate la sua ombra proiettata in uno schermo, si ha l’oscillazione completa quando è stato percorso un giro esatto.
Ampiezza del suono: corrisponde al volume del suono; essa si ricava dal disegno dell’onda misurando la distanza tra il punto più in alto e il punto più basso, corrisponde cioè alla quantità di energia emessa.
Frequenza: è data dal numero di oscillazioni complete fatte in un secondo.
Periodo: è il tempo impiegato a fare un’oscillazione completa.
Timbro: è la forma dell’onda di un’oscillazione completa. L’organo ha una forma quadrata, il violino ha una forma rotondeggiante detta sinusoidale.
Modulazione: è una grandezza complessa da definire, corrisponde sostanzialmente nella somma di due onde. C’è un’onda di base (di solito costante) che viene cambiata in qualche moto da una seconda onda di forma qualsiasi. Ci sono 4 tipi di fondamentali di modulazione; la modulazione di ampiezza, di, frequenza, di fase, di impulso.
Ritmo: definisce il regolare succedersi di alcuni fenomeni. In musica è dato fondamentalmente dalle pause di silenzio e corrisponde alla ricorrenza con cui una o più vibrazioni si ripetono.
Lunghezza d’onda: corrisponde allo spazio percorso dalla perturbazione energetica in un periodo.
Riflessione: è la modificazione della direzione di propagazione di rimbalzo quando trova un ostacolo. Forma l’eco.
Rifrazione: corrisponde al leggero cambiamento di direzione dell’onda che avviene quando passa da un materiale di un tipo ad un altro differente. E’ senz’altro la parola meno conosciuta e vista l’assonanza, viene spesso confusa con la riflessione. E’ in stretta relazione con la velocità di propagazione dell’onda in ciascun mezzo differente. E’ molto importante nel caso di onde luminose, crea i miraggi, l’apparente ingrandimento del Sole all’alba e al tramonto, si sfrutta nelle lenti, nei prismi, ecc.
Assorbimento: corrisponde alla parte dell’energia persa per l’attrito, la quantità cambia a seconda del materiale di propagazione. Un materiale che assorbe rapidamente tutta l’energia sonora è detto fonoassorbente.
Potenza sonora: è la quantità di energia emessa in un secondo; si misura in watt.
Onda stazionaria: quando una corda viene pizzicata, istantaneamente si potrebbero creare tutte le possibili frequenze di vibrazione; ma solo quelle che hanno i nodi coincidenti con gli estremi della corda possono rimbalzare e riescono a mantenersi vive per un certo tempo. Tutte le altre onde possibili muoiono a causa dall’impossibilità di rimbalzare alle estremità.
Le onde permanenti sono dette stazionarie. Le onde stazionarie corrispondono in pratica all’effettivo suono generato. In una corda dipendono dal materiale, dalla lunghezza tra le due estremità, dal diametro e dalla tensione del filo.
Risonanza: è il fenomeno ti trasferimento dell’energia senza contatto. Quando una corda vibra per un determinato numero di volte al secondo (frequenza), se nelle vicinanze esiste un’altra corda con le stesse caratteristiche potenziali di vibrazione ma ferma, si osserva che questa si mette in movimento producendo, in quantità minore, lo stesso suono della gemella generatrice. Più alta è la vibrazione, più energia viene trasmessa. Il fenomeno è alla base di tutte le trasmissioni radio, tv, ecc.
Polarizzazione: in generale, l’onda trasversale può vibrare ad ogni istante su piani diversi passanti per la retta di propagazione.
Se vibra su un piano solo, l’onda si dice polarizzata.
Il piano di polarizzazione può rimanere sempre lo stesso o cambiare continuamente girando verso destra o verso sinistra. Per fare un esempio pratico, pensiamo a una fila di macchine che viaggiano in una autostrada se si muovono continuamente a destra e a sinistra, passando dalla corsia di emergenza a quella di sorpasso, la fila assume così la forma di un serpente e il suo piano di polarizzazione corrisponde alla piano stradale. Ora immaginiamo di sostituire le macchine con elicotteri che volano sopra l’autostrada alzandosi e abbassandosi verticalmente, in tal caso il piano di polarizzazione è quello verticale nella direzione dell’autostrada. Infine immaginiamo che la fila di elicotteri si muova oltre che a velocità costante in avanti, con un moto circolare uniforme in un piano perpendicolare alla strada in modo trasversale ebbene il moto risulterebbe elicoidale e la polarizzazione è detta circolare.
Diffrazione: scomposizione di un onda multipla nelle sue varie frequenze di base che la formano. (arcobaleno)
Le definizioni succitate valgono sia per le onde sonore sia per le onde luminose o per ogni altro tipo di onda.
Le onde sonore trasportano l’energia vibratoria mediante urti tra le molecole (e/o atomi) nella materia solida liquida o gassosa. Mettendo in vibrazione la primo molecola, questa mette in moto una seconda molecola, questa a sua volta mette in moto una terza molecola, ecc. Il suono non può propagarsi nel vuoto.
Le onde elettromagnetiche, formate da onde radio, tv, luce, raggi x, ecc. trasportano l’energia elettrica e magnetica fondamentalmente attraverso il vuoto utilizzando come veicolo di trasmissione ipotetiche linee di forza gravitazionali che vengono scosse proprio come si fa con una corda.
Le radiazioni elettromagnetiche viaggiano tutte a velocità quasi costante che nel vuoto di circa 300.000 chilometri al secondo.
Le onde elettromagnetiche si propagano allargandosi ed espandendosi in modo semisferico nel verso di propagazione.
Le capacità vibratorie percepibili sono molto differenti. Nel suono udibile si va da 16 a 20.000 vibrazioni al secondo; nella luce visibile si parla di milioni e milioni di volte al secondo, per esempio la luce visibile è data da un campo elettromagnetico che vibra da 1016 per il rosso fino a 1018 per il violetto.
Secondo la fisica classica la radiazione in arrivo dal sole contiene un gran numero di onde, solo una parte della radiazione è però visibile e viene chiamata luce. La parte non visibile contiene luce infrarossa, ultravioletta, raggi x, ma anche onde radio ecc.
Delucidazioni sul quarto principio, degli opposti
Ogni cosa che esiste ha il suo opposto, quando noi creiamo la percezione di una cosa, è come se prendessimo un cerchio fatto d'elastico e lo deformassimo tirandolo con le due mani. Appena abbiamo allontanato una parte si crea il suo opposto che contrasta. Ricordando il principio che tutto è vibrazione, pensiamo a com'è fatta l'onda del mare, se c'è una cresta in alto ci deve essere una fossa in basso.
Tutte le onde sono fatte con l'energia che oscilla tra una forma e il suo complemento.
Delucidazioni sul quinto principio il ritmo
In musica, il ritmo è dato dall'alternarsi del suono col silenzio. E' in sostanza un'estensione del principio della dualità vista in grande e riferito allo stato del corpo che cambia. In altre parole ogni cosa respira. Ogni cosa vive e muore. Qui si colloca il concetto delle stagioni nelle piante e anche nell'uomo.
Esiste la reincarnazione?
Secondo il nostro modello ci sono due affermazioni entrambi vere:
- Non esiste la reincarnazione.
- Esiste la reincarnazione.
Se una persona si identifica con la personalità che sta ora vivendo sulla Terra e si chiede se questa personalità si reincarna, la risposta è no.
Se una persona si identifica con un "quid" diverso dalla personalità che sta ora vivendo sulla Terra e si chiede se questa "quid" si reincarna, la risposta è si.
Per fare un paragone è come se un attore che interpreta vari personaggi, Otello, Romeo, ... quando interpreta Otello in modo così coinvolgente da dimenticare che sta recitando, si chiedesse se Otello si reincarnerà in Romeo.
Ora, siccome l'alchimia pensa che siamo un "quid" eterno che sta percorrendo una sua evoluzione interiore, va da se che dà per scontata la reincarnazione.
Esempio della Terra che esplora Marte
Supponiamo che la Terra voglia conoscere bene il pianeta Marte, invia pertanto un razzo che si mette in orbita circolare attorno a Marte. Dal razzo in orbita viene fatto scendere sul suolo marziano un robot che ha lo scopo di adattarsi al pianeta, sopravvivere, comprendere la situazione. Nello stesso tempo, il robot deve inviare le acquisizioni derivate dalle esperienze di vita sul pianeta al razzo in orbita; questo, a sua volta, le passerà alla Terra raggiungendo così lo scopo per il quale è stato creato ed inviato sul pianeta Marte.
Possiamo immaginare che anche nell’uomo ci possano cogliere tre aspetti:
1° aspetto (corrisponde alla Terra) costituito da un quid non meglio identificato, non è fatto di materia, non ha tempo, non occupa spazio. Ha la capacità di percepire, analizzare, memorizzare, giudicare ciò che lo circonda. Lo chiamerò SPIRITO individualizzato.
2° aspetto (corrisponde al razzo in orbita attorno a Marte) lo SPIRITO individualizzato nell’atto di percepire e memorizzare si lega alla materia, proprio come noi ci leghiamo per esempio agli occhiali, o ad un diario scritto per ricordare. Per poter organizzare la percezione lo SPIRITO individualizzato è costretto a scartare un gran numero di dati in ingresso proprio come quando, in mezzo a un caos di voci e suoni, concentriamo la nostra attenzione solo su di una sola persona con la quale stiamo parlando. Lo SPIRITO individualizzato stabilisce una separazione tra ciò che ritiene buono e cattivo, crea giudizi, postulati di base, convinzioni personali, EMOZIONI. L’intreccio tra spirito e materia che si viene a creare può essere percepito come “corpo emozionale”. Poiché le emozioni sono profondamente interponesse ai desideri alcuni autori lo chiamano “corpo dei desideri”. Sul piano materiale questo corpo presenta un peso e una sua struttura elettromagnetica, io lo chiamerò ANIMA o corpo astrale.
3° aspetto (corrisponde al robot) il nostro corpo di carne e ossa.
Il robot quando scende su Marte deve imparare a sopravvivere comprendendo e dominando l’ambiente in cui vive. Deve imparare inoltre a rapportarsi con tutti gli altri robot presenti su Marte.
C’è infine la cosa più importante che deve fare, cioè informare la Terra delle sue scoperte e del suo operato, soddisfacendo così allo scopo per cui è stato creato.
La comunicazione con la Terra non avviene direttamente, ma passa attraverso il razzo in orbita attorno a Marte (corpo emozionale o corpo astrale) che a sua volta lo trasmette alla Terra.
Purtroppo il robot spesso è così immerso nella sua battaglia per la sopravvivenza che si dimentica dello scopo primario che è quello di informare la Terra. Man mano che impara a sopravvivere il robot comincia a pensare che neanche esiste la Terra, in fin dei conti tutte le difficoltà se le è dovute risolvere lui. Si concentra piuttosto su come migliorare Marte, comincia a pensare di essere molto importante; egli pensa "ah se tutti si comportassero come lui certamente Marte sarebbe un luogo migliore!".
Nasce così quell'atteggiamento che viene chiamato da Castaneda “Importanza Personale” il comportamento del robot è tale per cui il 90% dell’energia viene utilizzata per far converge l’attenzione degli altri su noi stessi o le nostre creazioni. Inoltre il robot si imprigiona in alcune abitudini standard che lui conosce bene in modo da non commettere errori, evita i cambiamenti e difende il suo modo di essere. Arrivati a questa situazione, dal punto di vista della Terra il robot così cristallizzato risulta inutile in quanto smette di portare nuove conoscenze, perciò è previsto il suo decadimento per poter procedere ad una sostituzione che permetta di acquisire nuove esperienze. Qui sta il significato della morte. La terra ora invierà un nuovo robottino che scenderà su Marte e sarà programmato tenendo conto delle esperienze del precedente robottino; sorge ora la domanda: il sostituto è la reincarnazione del precedente?
Delucidazioni sul sesto principio, tutto ha una causa.
Recentemente si è costatato con gran sorpresa che l'universo accelera verso l'esterno. Come mai? Nel tentativo di rispondere ci siamo ricordati che noi siamo in grado di percepire solo meno del 30%
della materia che forma l'universo, abbiamo così cominciato a porsi più assillanti domande sulla natura del rimanente 70% detta materia scura dell'universo. Forse sta lì la spiegazione di ciò che non comprendiamo.
L'uomo può essere immaginato come un iceberg che galleggia, solo una piccola parte emerge, l'altra sta sotto. Chi ci dice che molte delle cose che ci accadono non dipenda da ciò che sta sotto?
Delucidazioni sul settimo principio, tutto ha un genere maschile o femminile
Immaginiamo un onda che interessi un'intera corda, il continuo su e giù che interessa la corda esprime la legge degli opposti. Consideriamo ora due corde vibranti, diamo ad una corda un colore azzurro che per convenzione diremo maschile, all'altra corda diamo il colore rosa che per convenzione diremo femminile. Il genere è riferito ad una cosa nel suo insieme. Certamente qualcuno potrebbe dire che in natura, la legge degli opposti si ripete sia nel piccolo che nel grande, va bene lo stesso.
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